lunedì 12 ottobre 2009

maria rosa, il mio folletto.

questa sera c'e' un bellissimo tramonto. la mia macchina fotografica non e' abbastanza potente da immortalarlo, ma da qui posso vedere il profilo scuro delle montagne che si staglia sul rosso del sole che se ne va.

questo tramonto pero' non mi rasserena a pieno. ieri sera la morte ha di nuovo bussato al mio cuore e ha portato via maria rosa, una signora bellissima che ha lavorato nel nido in cui lavoro io ora, e che ho conosciuto due anni fa durante io mio stage. maria rosa aveva i capelli biondi e ricci.li portava sempre un po' disordinati,perche' aveva una anima freak. aveva gli occhi blu, luminosi come il sole, ed un sorriso che strappava risate a tutti. a piu' di 50 anni, dopo una vita passata insieme al marito senza aver avuto figli, e dopo aver lasciato il lavoro al bar, si era rimessa in gioco, facendo 45 minuti di treno ogni mattina . la sua passione erano i bambini e aveva girato diverse citta' prima di trovare chi le aveva dato la possibilita' di seguire un corso, per lavorarci con i bambini. e grazie alla sua forza di volonta' ce l'aveva fatta a stare con i piu' piccoli, aveva anche sconfitto un tumore per riuscirci. ma e' riuscita a coronare questo sogno per troppo poco tempo, perche' la malattia di nuovo ha voluto aggredirla, e stavolta ha vinto lei.
maria rosa era amata da tutti. non ho conosciuto nessuno che dicesse che lavorare con lei era difficile o che non fosse brava o chissa' cos'altro. tutti i bambini pendevano dalle sue labbra, tutti i genitori la adoravano. era spartana, semplice, sincera, come piace ai piu' piccoli. raccontava storie in grado di calmare anche i piu' scalmanati e possedeva la saggezza delle donne di una volta.
non importava se la sua esperienza era poca, in sezione aveva la padronanza di chi fa questo lavoro da decenni. si affezionava davvero ala gente, e per me ma ho saputo anche per la tirocinante dell'anno scorso era come una mamma.
oggi, lavorare nella sezione in cui fino all'anno prima aveva lavorato lei e' stato strano. ogni gesto, ogni parola detta, ogni scatole che lei aveva messo a posto avevano un significato profondo. oggi ho capito davvero quale potenza evocativa possono avere gli oggetti. maria rosa era li' con me, con tutte le cose che mi ero ripromessa di dirle e di chiederle che non potro' mai piu' fare.


le sue ceneri verranno sparse in un bosco, come lei voleva. perche' era davvero un folletto, uno di quelli che sono sempre li' vicino a te e che ti rendono la vita piu' felice. sono sicura che oggi sara' li' in quel bosco, a giocare con le foglie ed i fiori, a nascondersi tra gli alberi, a continuare a far sorridere le persone.

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