mercoledì 14 gennaio 2015

I doni della terra...

...questa volta arrivano via aerea direttamente da Ischia.
Ischia che è stata la mia casa, che è stata la mia estate, che è stata il mio primo amore  ( io 7 anni lui 13, mi portava sui giochi elettronici con i suoi amici, e preferiva me , la "uagliona del nord" a loro <3 p="">
Ischia in cui sta un pezzo del nostro cuore e un pezzo delle persone che amiamo, ci porta arance dolci come il miele e limoni che paiono cedri, da mangiare e trasformare. E scalda il cuore.


domenica 27 aprile 2014

Le erbe selvatiche e il silenzio

Qualche giorno fa, prima di pasqua, tra un lavoro e l'altro avevo bolgia di silenzio. Ma di un silenzio produttivo, non di riposo, di fare qualcosa.

Così ho approfittato del mio lavorare in campagna e mi sono incamminata su sentieri conosciuti, dove sapevo avrei trovato i tesori che la natura ci regala in questo periodo. Ho fatto la spesa a costo zero, cammiando in silenzio sotto il sole caldo, inginocchiandomi a terrana sentire l'umido rimasto dalle piogge invernali, ho ascoltato animali parlare tra loro e insetti vivere tra le foglie.

Ed ecco il mio bottino, come se non bastasse la quiete che ho assaporato e portato a casa, mi sono riempita anche due belle cassette.

Il tarassaco, pianta utilissima per depurarsi dopo l'inverno, aiuta a ripulire il fegato e i reni, tutto l'organismo. E' amaro, ma le foglie più tenere si possono mangiare tranquillamente in insalata con anche i boccioli dei fiori, mentre le foglie più grandi io le cuocio al vapore e poi le mangio con un filo d'olio oppure le uso per fare frittate con la farina di ceci. in tutti i casi è una pianta utilissima in primavera estate e molto facile da trovare nei prati.


La melissa è una delle mie piante preferite, perché è bella e di un verde carico. il profumo e il sapore sono fenomenali, sia per farci liquori che tisane. E' utilissima per tutti i disturbi nervosi, l'ipersensibilità, per calmare ansia ed emozioni. E' la pianta collegata al buonumore, che rilassa, rallegra, alleggerisce, consola ed è una pianta tipicamente femminile. Melissa era infatti una delle ninfe che ha allevato Giove con il miele, e infatti  in greco "melitta" è proprio l'ape.

Di ortiche ce n'erano ancora poche, e la maggior parte di quelle che ho trovato erano troppo vicine a campi coltivati per essere raccolte. le piante spontanee che crescono in terreni con coltivazioni intensive infatti, non sono buone da mangiare perché loro malgrado assorbo dalla tera e dall'acqua i pesticidi usati per far crescere senza difetti (???) le colture. però, io adoro l'ortica: è la pianta che nella mia famiglia si usa di più insieme al tarassaco. Si fanno frittate e fritini, risotti, bordini… l'ortica è ricchissima di vitamine ed è anche lei depurativa, protegge dal colesterolo cattivo e aiuta l'intestino. Per evitare di pungersi cucinandola basta tenerla qualche ora a bagno e le piccolissime spine si ammosceranno evitando di pungere.


Poi ho raccolto ancora aglio selvatico, rosmarino e menta che sto facendo seccare per usare nella preparazione dei cibi.






 Sono felice di questi doni e del poter camminare, mi riconcilia con la terra e mi radica, risponde ai miei bisogni.




p.s. Il mio piccolissimo sapere sulle piante spontanee mi viene un po' dalla tradizione della mia famiglia e un po' da Maria Iole Vacchetto, esperta ri erbe e di mille altre cose, di cui potete leggere qualcosa nel lindo " Tra cielo e terra", edito dal Coordinamento delle Donne di Montagna della val Maria. Cercatelo perché si trova in giro!! Ne vale la pena :)

lunedì 24 marzo 2014

Scavare è faticoso

Ecco questo vorrei dire. In questo mio percorso di cambiamento, di rivoluzione, di scavi profondi, provo sicuramente del disagio. Ma siccome le mie corazze sono spesse e dure come muri e allora fuori non mostro nulla.

Sono spesso allegra, cerco di sdrammatizzare, di non arrabbiarmi inutilmente, di vedere il positivo nelle persone e nelle situazioni. Ma da qualche parte deve venire fuori il risultato dello scavo, proprio come quando scaviamo la terra per piantare un seme e intorno al buco si alzano i mucchietti.

Il mio corpo somatizza quello che il lavoro della mia testa e della mia pancia stanno facendo. la fatica, il dolore, la sorpresa, tutto viene somatizzato.

Allora via con la tachicardia quando chiedo al mio cure di essere libero, di lasciarsi passare dalle emozioni; e ora arriva la cefalea tensiva, perché come dice il mio maestro di danza " sembra che sto reggendo il peso del mondo sulle spalle".

Il modo in cui reagisce il mio corpo allo stress che il cambio di lavoro e il cambio di vita mi portano mi spaventa moltissimo e mi fa rabbia. Ammalarsi e provare dolore come bilanciamento del lavoro su di se è complicato e spesso mi sento impotente davanti al mio corpo che non risponde.

Ma, dirlo, poterlo scrivere qui, raccontare della mia paura è un piccolo primo passo.

Allora voglio vedere anche il positivo di queste giornate in cui la mia testa ha dovuto lavorare così' tanto che le spalle, alla fine, non sono più riuscite a tenerla su. Voglio vedere la rete che si sta creando, la fiducia che ci viene accordata, la possibilità di affrontare con coraggio nuove sfide, di parlare da adulta davanti a estranei per lavoro e convincerli della valenza del mio progetto, di sentirmi più sicura, di sentire di poter fare ciò che fa bene a me. Come persona che sceglie e vive, pianta semi e ha la pazienza di vederli germogliare.

 Così voglio provare ad essere in questi giorni un po' di tempesta, come germoglio che resiste e cresce e sfrutta la tempesta per nutrirsi di acqua.


sabato 22 marzo 2014

Vivere, scoprire, imparare.

Ci sono settimane che passano lentissime, dense e piene di cose, emozioni, avvenimenti. Altre che passano in un batter d'occhio, neanche te ne accorgi ed è di nuovo sabato. Ma come, già il week end?
Ecco, oggi è il sabato dopo una settimana volata come il vento.  Non che non siano accadute cose, ma sono passate, leggere, senza neanche scompigliare troppo le carte sul tavolo.

Sono sempre in realtà mesi, settimane molto piene per me: di cambiamenti, di passi, di scoperte, di decisione, di prese di coscienza, di accordi, di voglia di fare e paura di cadere. Ci stiamo provando a vedere tutto nuovo, a crederci ancora di poter fare qualcosa di buono, di essere le forze del bene in un mondo che ti suggerisce ogni volta di abbandonare o trovare una scorciatoia. Ed è difficile e faticoso, e ci sono muri e aggressività e sfiducia.

Ma ci proviamo, perché non possiamo mollare, perché la vita e la voglia di fare sono più forti.


Mi ritrovo ogni giorno con tanti pezzetti di lavoro da fare, e ancora non riesco a capire come coordinarli tutti, quanto tempo dedicare ad ognuno, come farli fruttare. A volte mi sembra di  fallire, altre volte sono talmente tante le opportunità che non so scegliere quale prendere.

Stare con i bambini mi aiuta, osservarli nel loro essere avidi di esperienze, di scoprire, perché imparare la vita non significa stare su una sola strada, ma esplorare ogni sentierino, a volte tornare sulla strada maestra, a volte ritornare su quel sentierino. Toccare ogni sasso, raccogliere tutte le erbe, osservare tutte le sfumature di colore.







































Vorrei avere la costanza di essere sempre così', pronta al nuovo davanti a me e coraggiosa nell'affrontarlo senza paura di sbagliare, come fanno i bambini che davvero posso essere liberi.

Mi piacerebbe, se avessi questa costanza, saper tenere un diario di questo periodo, per imparare a fermare i miei pensieri e a focalizzare. Ma non sono una persona costante, come non sono tante altre cose che però posso imparare ad essere. Come nella vita devo imparare ad essere aperta a ciò che sfugge al mio controllo e accettare ciò che arriva, così' devo imparare ad essere costante. L'uno e il suo contrario, il bianco e il nero. Ma anche il grigio, il due, la media. Come mi ha insegnato Mariaiole Vacchetto( esperta di erbe e curatrice) nella vità è la media che conta. La media tra le nostre luci e le nostre ombre, la media tra quello che va bene e quello che va male, la media tra i nostri sogni più grandi e la realtà. Accettare la media non significa accontentarsi, accasciarsi sulla mediocrità, arrendersi a non cambiare, ma essere grati per ciò che si ha, si è, si vive. Vivere non con prudenza ma con coraggio, vivere quello che si ha senza delegare, senza arrendersi.









Questa magnolia in fiore che ho fotografato qualche giorno fa, mentre sulla mia schiena dormiva l'ottomesenne che sta con me un po' di pomeriggi alla settimana, fa così: accetta questa primavera di rinascita tirando fuori fiori e gemme. Non tutti sono perfetti, alcuni sono piccoli e un po' avvizziti, altri sono bianchi con striature quasi fucisa, grossi e potenti, rigogliosi. Acetta la sua media, e questo la rende bellissima, luminosa, un piacere per gli occhi, una sorpresa per il cuore ad ogni sguardo.








Ci voglio provare ad imparare la costanza e il suo contrario, ad accettare di essere bianco e nero, che poi in fondo il grigio è uno dei miei colori preferiti.




martedì 23 luglio 2013

polpette speziate al latte di cocco...

...o come dice mio padre, un buon modo per mangiare la carne.




 

Queste polpette piacciono a chi ama le spezie, ma restano comunque delicate. Oggi a pranzo mi sembrava una buona giornata per prepararle.

ingredienti
per 4 persone

350g di carne trita di manzo
1 cipolla
1 spicchio d'aglio
1 peperoncino
pan grattato q.b.
1 bicchiere di latte
1 cucchiaio di farina bianca o semola
cardamomo, coriandolo,cannella,curcuma,cumino
zenzero crudo
lemongrass( ma non avendolo si puo' omettere o aggungere delle folgie di melissa)
1 limone
1 bicchiere di brodo
400ml di latte di cocco
sale e pepe q.b.




 
Si taglia la cipolla a fettine e si mette ad appassire in padella con uno spicchio di aglio in camicia schiacciato e un peperoncino. Quando è appassita, togliendo aglio e peperoncino, si impasta con la carne, il latte e il pan grattato. Per queste polpette non servono uova, mischiando la giusta dose di pan grattato e latte le polpette rimangono amalgamate e compatte a sufficenza. 

 
Con l'impasto pronto e corretto di sale e pepe si creano delle polette abbastanza grandi e si passano nella farina bianca o nella semola. Si mettono poi a soffriggere nella stessa padella usata per far appasire la cipolla e si fanno scottare da tutti i lati. Quando sono ben rosolate si aggiungono tutte le spezie ( nella quantità desiderata), il lemongrass e lo zenzero a pezzetti, e si ricorpre poi tutto con il bicchiere di brodo, abbasando la fiamma e lasciando cucocere. Asciugato il brodo si versa il latte di cocco allungato con un po' d'acqua e si completa la cottura, ricordandosi di lasciare sempre il suggo molto liquido.
A fine cottura e prima di servire si aggiunge il succo di mezzo limone spremuto e un po' di scorza gratuggiata.

Le polpette restano abbastanza leggere e molto profumate. Di solito le accompagno a del riso bollito  e/o a verdure cotte al forno.

 

giovedì 4 luglio 2013

la lista della settimana

che settimane faticose mi trovo a vivere. La fine del mio lavoro si avvicina e quest'anno sembra sia definitiva, un non ritorno.
Tutto questo mi provoca un po' di delusione e tristezza, e allo stesso tempo mi apre strade in cui posso riinventarmi, seguire i miei sogni, magari cambiare citta.
 
Ora tutto è in fase di progettazione e questo significa giornate infinite, chiacchiere e sforzo di testa, e reti che si continuano a formare.
 
Quello che mi piace delle settimane sono gli incontri con le persone e i momenti in cui posso rilassarmi e rendere la mente leggera.


  • mi piacciono i pranzi a scuola con le colleghe dove ognuno porta qualcosa, per la semplice gioia di condividere, come l'uvaspina nella foto
  • mi piace allo steso modo mangiare con i bambini e chiaccherare con loro
  • mi fa stare bene progettare tutta l'autoproduzione che faremo questa estate creando provviste per l'inverno





  • mi è piaciuto camminare sabato pomeriggio da sant'ambrogio fino alla sacra di san michele. Il sentiero nel bosco, il rumore degli animali, camminare in compagnia.
  • mi piace da impazzire la sacra di san michele , è un luogo mistico e bellissimo, che mostra la potenza della natura e allo stesso tempo la forza creatrice dell'uomo che ha costruito la chiesa e la fortezza
  • mi sono rilassata un sacco a dormire in tenda, a svegliarmi all'alba con il canto del gallo
  • mi è piaciuta la luna di queste notti, rossa ed enorme e potente

  • mi piacciono i colori di casa mia, mi fanno sorridere
  • mi piace fare i lavori di casa, lavare e stendere, spazzare...anche se il disordine in casa non lo direbbe
  • mi piace l'essere andata in campagna dai miei genitori, anche se questo ha significato perdere Oliva il gatto, che ha deciso di andarsene a zonzo per le colline...tornerà  definitivamente( spero), per ora fa solo saltuari saluti




  • mi piace fare il mio secondo lavoro, da doula, stare accanto a mamme e bambini, dare il mio tempo e il mio sostegno a queste donne anche se a volte significa solo guardare i bambini dormire mentre la mamma dorme anche lei.
  • mi piace portare in giro fasce e supporti portabebè, farli provare, osservarli, capirli
  • mi piace in questi miei giri da doula il paesaggio che vivo, i campi di grano, il vento, gli animali che attraversano la strada
Mi piacciono tutti questi momenti belli, ringrazio Dio di avermi fatto leggera: in questi giorni pesanti è una salvezza.

lunedì 24 giugno 2013

la lista delle cose che ho amato, 1

daniela de coltello di banjas ogni settimana pubblica una lista delle cose che ha amato.
In questo momento in cui mi sento spesso mancare la terra sotto i piedi e sento vacillare tutte le certezze, e allo stesso tempo ho tanti nuuovi stimoli e opportunità davanti, ricordarmi cosa mi fa stare bene è un esercizio utile.
Allora ecco la lista delle cose che ho amato la scorsa settimana.




Sabato e domenica sono stata a Venezia, per vedere la Biennale di Arte Contemporanea. Come ogni volta è un viaggio magico,carico di scoperte ed emozioni, di rabbia e di incomprensione, di gioia e curiosità. Adoro l'arte e quella contemporanea è quella che preferisco, anche se a volte è la più complicata da capire.

Venezia poi è casa mia, l'obbiettivo è perdersi per scoprire ancora i pezzi che non conosco. E in tutto questo l'orgoglio di aver fatto un viaggio all'insegna del risparmio e del basso spreco ( se avete bisogno di info su come risparmiare a VVenezia, fate un fischio)


 Mi piacciono gli occhi con cui sto guardando il mondo intorno a me, che cercano l'allegria.


Amo poter passare dei momenti pigri, nel caldo, a coccolare Oliva e farmi coccolare, la pet terapy funziona eccome.

 
Amo stare a piedi nudi, nell'erba , e lo faccio appena possibile in primavera ed estate...anche e sopratutto dopo un matrimonio lunghissimo e bellissimo.